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am...
7 anni fa
Sono proprio curioso di sentire la mitica Pao nella tua trasmissione affiancata dal divo TV di TreViso Enrico, noto a noi dell'ambiente come "Fango"... anzi no, lui preferisce "Fun-go", ma è meglio che sia lui di persona a spiegarlo in diretta il 27!!!
RispondiEliminaaccidenti la Televisione allarga!!!!
RispondiEliminaAvete visto Enrico? In TV sembra abbia il doppio mento!
Enrico secondo me è bellissimo in tv e non ! la Pao ??? mitica mitica adoro la sua voce da okona ! si dice in giro che la Pao e la mamma di Fango parteciperanno all'isola dei famosi !!! wow !!!
RispondiEliminaun bacio
LaBellaAnguriaDeSevilla
CIAO ! DAVVERO CI SARANNO DUE DEGLI I MEIL VENERDì SERA ?
RispondiEliminaOTTIMO AVVISERO' UN PO DI AMICI E VI TELEFONIAMO !
PS: MA è VERO CHE ENRICO DI CULTURA MODERNA HA LA RAGAZZA ? IO ERO CONVINTO CHE AVESSE UNA STORIA CON SAURA... MEGLIO COSì CI PROVO IO CON LEI !!!
ANGELO
siii, li conosco, quei due mi fanno pisciare addosso dal ridere! veramente. Enrico poi è ancor più esilarante quando perde il filo del discorso, per non parlare della paola che quando fa giuliana tutta tana mi fa sbellicare, siete forti ragazzi,applausi per fibra e per gli imeil! bravi imeil!
RispondiEliminaeeeeeeescusate se sono così euforicoeee
ciao ! ma si può telefonare in diretta ? siamo un gruppo di fan degli imeil e volevamo fare i complimenti in diretta. se li meritano proprio !!! ogni volta fanno il tutto esaurito !
RispondiEliminapoi oltre ad essere bravi sono pure belli !!
katia, stefano, marco, annalisa e claudio
enrico il doppiomento ???? ma se è bellissimo !! vai fango vai !!!
RispondiEliminasei bello e tutte noi del drinking di treviso ti sognamo !!!
un bacio
Io ho avuto l'onore (??) di conoscere Enrico di persona e in effetti la tv lo allarga parecchio.... sembrava Bud Spencer ai tempi di "Io sto con gli ippopotami"
RispondiEliminaLa Pao.... che dire ti tale meravigliosa creatura.... l'ho vista presentare varie volte spettacoli comici e musicali... una vera professionista!!!
non vedo l'ora che sia venerdì per sentire il divertentissimo enrico e l'eclettica Paola.
RispondiEliminaLei l'ho incontrata una volta ed è veramente un'ammaliatrice d'api.
Enrico invece l'ho conosciuto ai tempi della scuola, era già evidente il suo potenziale!
Bravi ragazzi, fatevi valere !
un saluto anche a Freccia e Deborah.
Stella '84
I miei amori !
RispondiEliminaRagazzi vi ascolterò dall'inizio alla fine !
Saura
o mamma mia !! davvero ci sarà la pao ? ho sentito che ha fatto un calendario + bello di quello di melita !
RispondiEliminacongratulazioni !
Questi devono essere davvero dei tipi interessanti a giudicare dai commenti pubblicati. Non vedo l'ora di sentire Note Dementi
RispondiEliminaCavolo, purtroppo lunedì non vi posso sentire perchè ho una cena con i miei autori mediaset, mi dispiace tanto perchè ho sentito che quei due sono proprio bravi.
RispondiEliminaun saluto
Gerry Scotti
Chi ci sarà?
RispondiEliminaQuell'Enrico che lunedi a Cultura Moderna si è fatto notare soprattutto perchè aveva l'occhio che cadeva sui sederini delle fanciulle?
Praticamente è un depravato e voi ora gli darete la possibilità di divulgare il suo verbo??
Aiutooooooooo!
Vorei sapere se fatte anca dei quis per fare da vincere dei regai hai bambini cei come mi??
RispondiEliminaScusate se o fato qualche castronaria in itagliano ma è che mi ganno imparato mae a squoea.
Ciao a Deborah, a Lapaola, a Freccia, a Enrico e anca un ciao par mio fratelo Rodolfo anca se ogni tanto mi tira le pignate inte la testa.
Ke bello ieri sera Enrico a Note Dementi, peccato che sul più bello mi sono addormentata....Spero di risentirti, fatti invitare più spesso da Freccia altrimenti ti invito io!!!!!!! baci
RispondiEliminaVanessa
Salve gente,
RispondiEliminavenerdì, tutta gasata, mi sono messa a pisolare alle 21 per essere bella fresca all'ascolto alle 23. Peccato che mi sia risvegliata alle 6.45.
Paolo perdonami.
Tanti auguri DeboraH, anche se tanto in ritardo, volevo chiamare venerdì per farteli ma quando Morfeo chiama io rispondo...
RazzaPiave, ancora in giro ti xe?
Arsenico e vecchi merletti...
Un bacio a tutti...
Enrica l'amica.
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RispondiEliminaGLI EDITORIALI DI ANTONELLO DE PIERRO DIRETTORE DI ITALYMEDIA.IT
RispondiEliminaVergognati, Maurizio!
di Antonello De Pierro
E' un grido di dolore quello che si leva da qualche mese dal mondo della cultura, dopo che la televisione ha catapultato nelle case degli italiani il discusso programma denominato "Grande Fratello", creando un prodotto inconsistente, che è stato immediatamente e incomprensibilmente rapito dalle cronache dei media. E quando parlo di cultura naturalmente mi riferisco a quella con la c maiuscola, quella dei grandi (purtroppo pochi) uomini, quella nella sua accezione più ampia, quella che ha da sempre rifiutato di nutrirsi di surrogati ideologici e di imparare la lezione della buona ipocrisia, tanto amata dai più. Eppure la televisione, che ormai da anni affoga in una programmazione demenziale, diseducativa, ripetitiva e scadente, ci aveva abituati da tempo allo squallore delle telenovelas e della soap opera, incollando ai teleschermi il popolo televisivo delle casalinghe, col grembiule al ventre, che tra un bucato e l'altro, per innaffiare l'arido giardino della solitudine giornaliera, si incantavano e sognavano di fronte ai miti improbabili di "Beatiful" o di "Quando si ama". Si trattava sempre e comunque di artisti che, costretti da esigenze professionali e allettati da ingaggi stratosferici, legavano il proprio nome a produzioni di scarso valore culturale. Con il "Grande Fratello" si è valicato ogni limite di decenza, i colossali interessi economici hanno relegato in soffitta qualsiasi senso di moralità. Un manipolo di ragazzi comuni, messi per cento giorni a colloquio con l'occhio freddo di una telecamera "guardona", sbattuti davanti a pupille spalancate collegate a cervelli altrettanto ristretti, e scaraventati verso una notorietà di cartone non supportata da un'adeguata preparazione professionale. Un business ben congegnato, che ha affondato facilmente le radici in un terreno intriso di sottocultura e ignoranza, atto a spremere come limoni le illusioni di un gruppo di giovani che forse avrebbero potuto intraprendere carriere sicuramente più idonee alle loro attitudini, piuttosto che essere magnificati dai "polli d'allevamento" dell'Italia provinciale che si entusiasma di fronte a tutto ciò che passa sul piccolo schermo, ma essere sottoposti giustamente al mortificante rito dell'irrisione da parte delle vere teste pensanti nazionali. Ed ecco invece i vari Pietro, Salvo, Marina, Cristina, Rocco, Lorenzo, invasati da una droga che si chiama successo, correre con la naturalezza dell'inevitabile, a suon di apparizioni varie, verso un futuro incerto, segnato da suggestioni pseudo-professionali. Di fronte ad una tale situazione non posso avvolgere le mie parole nella carta zuccherata e rinunciare a dissotterrare l'ascia di guerra della polemica. C'è una categoria in Italia fortemente rappresentata, quella degli artisti veri, spinti dal comando imperioso di un'acrobatica passione per lo spettacolo, che annaspa da sempre nell'oceano della precarietà e vive costantemente in bilico sul baratro della disoccupazione. Le scuole di preparazione artistica ne sfornano a centinaia; basta girare i teatri, anche i più piccoli, per scoprire veri talenti, di cui l'Italia non è mai stata avara. E invece ecco apparire improvvisamente sulla scena Marina La Rosa, che ubriacata dalla popolarità riesce ad offendere finanche quei fotografi che da sempre hanno fatto la fortuna dei vip, definendoli "braccia rubate all'agricoltura"; la Sofia nazionale ancora venera i professionisti dei flash a raffica ( comunque c'è da dire che sulla Loren le brume del mito si sono posate davvero). Ma il prodotto più scandaloso si chiama Pietro Taricone, che calzando la sua normale faccia da bullo di paese riesce incredibilmente a vendere la sua presenza a fior di milioni nelle discoteche di provincia e nei suoi sogni lascia ingenuamente galleggiare un futuro alla Kevin Costner: l'importante è crederci, ma purtroppo il risveglio sarà doloroso e disastroso
E' già criticabile l'operazione, che ha messo a nudo il livello di sottocultura di gran parte degli italiani, ma purtroppo per i produttori televisivi, non è facile sacrificare i propri interessi sull'altare della cultura, della moralità e del buonsenso. Ma quando un giornalista di grande spessore, con vocazione da imprenditore, marcia con i cingoli sopra ogni principio etico-professionale, allora
il caso diventa inquietante. Quanta popolarità in meno avrebbero ottenuto i ragazzi "usa e getta" del "Grande Fratello" se non fossero stati foraggiati dall'ala protettiva di Costanzo, che li ha aiutati a continuare la semina dei germi di tutti gli aspetti deteriori dell'odierna società? Probabilmente i valori del grafico di notorietà sarebbero molto più modesti. Caro Maurizio, pesa su di te una forte responsabilità morale, sia nei confronti di quelli che il successo l'hanno cucito sulla propria pelle, strappando l'ago e il filo a rinunce e sacrifici fatti nelle scuole, nei teatri, nelle piazze, e sia nei confronti delle fasce più deboli dell'esercito dei telespettatori. Ho visto un giorno in un mercato un bambino giocare con dei soldatini e chiamarli con i nomi dei protagonisti del grande fratello. Hai sostenuto una trasmissione che, anche se con un ipocrita "bip" celava certe espressioni colorite, non dava comunque molto spazio all'immaginazione per capire, risultando quindi altamente diseducativa, tenuto conto anche della fascia oraria in cui veniva trasmessa. Sono tanti i petali di simpatia persi da te in questa occasione. Infine, colpito da un delirio di onnipotenza hai pensato bene di organizzare una puntata chiamata "Pietro contro tutti" in prima serata, con un Taricone versione re dei "coatti", con canotta strizzamuscoli senza maniche, a troneggiare sul palco del teatro Parioli, ingaggiando un vittorioso "braccio di ferro" a colpi di audience con "La Piovra", pellicola a interesse sociale in onda su Raiuno, mettendo a nudo ancora una volta, se qualcuno avesse avuto qualche ulteriore dubbio, il livello culturale dei telespettatori del "Maurizio Costanzo Show". Un'ennesima conferma di come un grande giornalista abbia potuto bruciare sulla graticola dell'interesse economico, perché audience per te vuol dire sponsor, non dimentichiamolo, la propria credibilità professionale. Del resto in nome dell'audience avevi già rifiutato di ospitare in trasmissione i rappresentanti del "Comitato Vittime del Portuense", perché chiaramente ventisette morti per te non hanno importanza, sono solo una lugubre contabilità di normale amministrazione giornaliera, di fronte al sacro inchino al potere dello sporco Dio denaro, a cui ti sei convertito e sottomesso. Vergogna!
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